Il Taps

Il Taps

Sento di nuovo il vuoto del silenzio

lo squillo della tromba al crepuscolo

il silenzio fuori ordinanza del Taps

e non riesco neanche a piangere

con il dentro imprigionato

da riflessioni irrisolte

oscuri mostri pensieri

sugli uomini padroni del gregge

lasciato assalire dal lupo

mi stringo in mezzo alle pecore

trovando conforto

negli animi semplici

nei biocchi pelosi

dei servi divisi dal virus

non c’è niente da fare

se non amarsi e pensarsi

chiusi in casa e lontani

ma camminando decisi e mai arresi

lo stesso destino che il fato

o il fatto perfido ci destinò

verso un nuovo domani

 

Paola Tassinari alias Teoderica

E il mare è sempre là

E il mare è sempre là

E il mare è sempre là

scintillante o tenebroso

dal cielo dipinto in azzurro

o in verde scuro tempestoso

dal vento imbrigliato e increspato

o sommosso in onde accavallate

E il mare è sempre là

che vive e che pulsa

in lenti e tranquilli pacifici battiti

o in colpi improvvisi e soffocanti

come un grande immenso cuore

E il mare è sempre là

nello stesso luogo

e resterà là anche quando

sarà finito il tempo.

 

Paola Tassinari alias Teoderica

 

 

È accaduto

È accaduto

È accaduto, invece della virgola

Il fato/fatto ci messo un punto

viviamo un brutto sogno

tutte le abitudini costruite

in un meticoloso

e inutile mosaico

di false certezze

si sono infrante

lasciandoci

increduli

il poeta dice

che lentamente muore

chi diventa schiavo dell’abitudine

noi avremmo preferito

morire normalmente

con il solito tran tran

senza guardarci dentro

con il consueto cambierà

senza cambiare

l’indifferenza dei giorni

che ora son differenti

perché invece della virgola

ci è stato messo il punto

per ricominciare daccapo

per un mondo migliore

 

Paola Tassinari alias Teoderica