Ande dri a e’ carèt
Giorni di ansia, con tanti cerini
accesi nel sangue che frigge
e gira veloce attizzando ventoso
i miei elettrici e spiritosi neuroni
affollandomi di corrispondenze.
Perdona il povero pazzo poeta
un po’ deve pure giocare per non
impazzire col differenziale di potenziale
così Baudelaire mi diventa bau de l’aire
il cane che abbaia al vento per arrivare
a Duchamp e l’air de Paris per passare
al vento dylaniato, ma ande dri a e’ carèt
Che faceva il poeta maledetto ebbro di vino,
di poesia o di virtù? Che facevan tutti e tre?
Le civette sul comò? No, no, no, no skàndalon,
facevano. Inciampavano, chi sulle parole come sui ciottoli,
chi sulla madre o sul mutare, chi davanti al Santo cantando Knockin’ on Heaven’s door.
Se qualcuno vuol venire dietro a me, troverà la pietra che fa inciampare, se qualcuno vuol venire…