Avere uno scheletro nell’armadio

ar var alda 6 “Avere uno scheletro nell’armadio”, cioè qualcosa di torbido tenuto chiuso e nascosto metaforicamente nell’armadio in realtà segretamente chiuso dentro di noi. Nell’armadio si cela spesso anche l’amante, sembra una vignetta, ma si mette nel luogo giusto quello del segreto. Ma da dove proviene il detto? Forse da una donna che all’arrivo del marito ha ucciso l’amante, l’ha nascosto nell’armadio e il coniuge l’ha poi scoperto molti anni dopo quando era già un cadavere? L’origine del modo di dire va ricondotta ad un episodio della Rivoluzione Francese e al Conte di Mirabeau, che ne fu protagonista. Mirabeau, celebrato come campione dei rivoluzionari, dopo la sua morte, si scoprì, in un armadio blindato, un’abbondante documentazione di accordi segreti del Conte con il re volti a contrastare i rivoluzionari. Le reazioni dei Giacobini furono molto violente, e anche la stampa dell’epoca raffigurò Mirabeau in forma di scheletro   nell’armadio a custodire le prove del suo tradimento. Un’altra fonte fa risalire l’origine del detto al 1800 quando gli unici cadaveri di cui i medici britannici potevano disporre, per ragioni di studio, erano le salme dei criminali giustiziati. Non vi era una vera abbondanza di salme per la professione medica. Sicché un medico che avesse avuto la possibilità di praticare un’autopsia su un criminale giustiziato ne conservava lo scheletro. E lo teneva ben celato in un armadio, poiché non era permesso di tenerlo allo scoperto. Il popolo      pensava che un po’ tutti i medici celassero uno scheletro nell’armadio, un segreto compromettente da tenere ben nascosto. Costruiamoci il nostro armadio interno e nascondiamoci i nostri scheletri, anzi dimentichiamoli perché il tempo molto spesso ci svela che erano ben poca cosa.