BULL

BullBULL

Bull era il cane di mio padre.
Era un cane da pagliaio, cioè faceva più danni che altro,ma lo perdonarono sempre.
Era un pastore tedesco.
E come un tedesco era serio e scontroso.
Non abbaiava, se ne stava acquattato e ti assaliva quando meno te lo aspettavi.
Amava mangiare le noci.
Mio padre stava seduto sul cornicione, spaccava la noce, ne mangiava mezza e mezza la dava a Bull.
Era solito scappare dal cortile.
Andava dal vicino a far strage di galline.
Era sempre perdonato, mio padre scrollava la testa, poi andava dal vicino a scusarsi, portava qualche bottiglia di vino e pagava tutti i danni che Bull causava.
A me Bull portava le galline ancora vive.
La prima volta che successe, era una mattina di agosto, mi ero alzata per andare a lavorare, uscita in giardino sentii distintamente: ” …cococo, coco, cocococo… “.

Credevo di avere le travvegole, stupita, incredula trovai tre galline in un cespuglio, un po’ spennate ma vive.

Poi l’arcano si scoprì…era Bull che le prendeva dal vicino e me le portava.
Arrivò anche un compagno per Bull. Aveva un anno. Si chiamava Rocki.
Bull morì di vecchiaia.

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