C’è chi nasce per comandare e chi nasce per obbedire

hitlerQuesto proverbio non mi piace per niente, ma proprio niente, niente, anche se può far riflettere. Da dove nasce l’idea subdola che qualcuno sia più idoneo di un altro ad obbedire o a comandare? L’idea dell’obbedienza e del comandare/potere nasce da molto lontano. Per gli antropologi la costituzione di una società inizia con un atto di violenza diretta a chi mantiene l’ordine sociale… sarai re per sei mesi o un anno poi il tuo sangue sarà versato su di noi beneficamente. Quindi il re avrà obbedienza ma sarà anche il maggior obbediente col sacrificio della sua vita. Non so se ai nostri capi di oggi proponessimo come liquidazione al loro potere questo piatto, lo accettassero volentieri, forse la poltrona non piacerebbe più. Questo proverbio, che non condivido, perché è sul piano verticale ed io soffro di vertigini, forse è nato come strumento per le masse per togliere la loro libertà individuale, perché siano docili pecore… ma con quale diritto si appropriano della nostra vita? Non era chi comanda che deve privarsi di tutto? Vi allego due brevi frasi, una da un obbediente e l’altra da un comandante.

“…e gli uomini furono felici di essere condotti di nuovo come un
gregge e che il loro cuore era stato infine alleggerito di un dono
così terribile (della libertà) che aveva causato loro tanti
tormenti”.  (Dostoievsky)

“Le masse non sanno cosa farsi della libertà e, dovendone portare il peso, si sentono come abbandonate. Esse non si avvedono di essere terrorizzate spiritualmente e private della libertà e ammirano solo la forza, la brutalità e i suoi scopi, disposti a sottomettersi. Capiscono a fatica e lentamente, mentre dimenticano con facilità. Pertanto la propaganda efficace deve limitarsi a poche parole d’ordine martellate ininterrottamente finché entrino in quelle teste e vi si fissano saldamente. Si è parlato bene quando anche il meno recettivo ha capito e ha imparato”

Thank you very much… ma la morte livella tutto.