IVAN

IVANIVAN

 

Un mese dopo l’arrivo di Pierino, superato il dispiacere per la perdita di Igor II, comprammo per la seconda volta un cane di razza  Pinscher.

Lo chiamammo Ivan perché era piccolo piccolo ma voleva comandare solo lui.

Lui voleva mangiare per primo.

Lui voleva stare in braccio e non voleva che facessimo le coccole agli altri cani.

Se la prendeva con Pierino, facevano la gara della pipì.

Pierino alzava la gamba e faceva la pipì per marcare il territorio. Arrivava Ivan ed andava a marcare il territorio nello stesso punto di Pierino, allora ritornava Pierino a rimarcare il territorio, poi ritornava Ivan, sempre così fino a che alla fine Ivan scoppiava ad abbaiare arrabbiato, tremando furibondo.

Voleva vincere ma non aveva pazienza.

Si credeva un tombeur de femmes e non era capace di fare niente.

Era impotente.

Soffriva anche di epilessia.

Era sempre arrabbiato con tutti.

Era sempre arrabbiato col mondo.

Era sempre arrabbiato con Pierino, ma quando era freddo stava nella cuccia al caldo sotto al pelo spesso e lanoso di Pierino.

Se ne andò qualche mese dopo Pierino, come se senza il suo nemico non potesse vivere.

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