LA PROF. D’ITALIANO

Paolè LA PROF. di ITALIANO

Ora, dopo che ho raccontato l’episodio di Anna e la sua vittoria sulla Prof. di italiano, voi penserete che io non amassi la Prof. e la sua materia.
Sbagliato.
Io mi ero impegnata al massimo con lei, e se all’orale prendevo otto come le sue preferite, allo scritto il mio solito voto era: quattro.

Secondo la Prof. io ero troppo fantasiosa ed andavo fuori tema. Ogni volta che credevo di avere fatto un bel componimento e aspettavo speranzosa l’arrivo dei compiti corretti…che delusione vedere il mio foglio con quei rigoni rossi di correzione, ma soprattutto perchè le frasi che più mi piacevano erano state interamente tagliate perchè fuori luogo.
Stanca di cercare la sua approvazione avevo abbandonato le lezioni di latino per farle un dispetto.

Iniziai ad innalzare l’atlante geografico per nascondermi e leggere quello che mi piaceva senza ascoltare le lezioni.
Aveva voluto la lotta e lotta era.
I quattro rimasero quattro ma anche gli otto rimasero otto perchè amavo le poesie, la storia, i classici e la Prof. non mi prese mai in castagna con le interrogazioni orali.
I miei compagni pensavano che la odiassi, io semplicemente volevo solo essere considerata; ma siccome per Ella io ero una pupattola che leggeva i fotoromanzi, io per non deluderla arrotolavo le gonne al giro vita perchè diventassero corte, corte, ostentavo fra le dita un’enorme cerbottana e vittoria era quando osservandola con impertinenza coglievo nei suoi occhi casti tutto lo scandalizzato perbenismo.
Cara Prof. di italiano, guarda caso il tuo nome è Anna, nome che ricorre nella mia vita, nel bene e nel male, tu sei stata la mia prima grande delusione, causa di un sogno infranto, anche se devo dirti che riguardo ai fotoromanzi avevi ragione, ma la lotta che ho fatto a te ha fatto male solo a me.

 

4 pensieri su “LA PROF. D’ITALIANO

  1. Non c’è professore o professoressa di italiano che quando scrive di essere andati fuori tema, non fa altro che dichiarare e certificare quanto lui/lei sia inadeguato/a a quella posizione. A me è capitato nel biennio da ragioniere, ero da 4; al triennio, cambiato professore, sono diventato da 7 ed 8. Eppure ero sempre io ed sempre in “tema”.

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