LUCIANO

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Agli inizi degli anni  ’70 Luciano ha venticinque anni ed io ne ho dieci, ed eravamo amici.
Luciano era diversamente abile, all’epoca si diceva : mancante di qualche rotella, così dicevano gli avventori del bar, dove io dovevo aiutare servendo ai tavoli. Per questa sua qualità percepiva una pensione, non doveva lavorare, e stava tutto il giorno al bar, fumando e chiaccherando con me. Luciano, sapendo quanto mi piaceva la musica mi portò un giradischi e tutti i dischi che aveva a casa, purtroppo erano tutti di Castellina e di Casadei cioè musica folk romagnola. Luciano mi chiedeva quali volessi, ma io non lo sapevo, gli dicevo…quelli moderni. Una volta arrivò con ObladiOblada dei Beatles…ecco gli dissi compra dischi come questi. Da allora il bar fu invaso dalla musica dei Beatles, ed io e Luciano cantavamo divertendoci ; gli altri clienti protestavano, volevano qualche valzer, ma il giradischi ed i dischi erano di Luciano, e Luciano metteva solo la musica che piaceva a me.
Poi qualcuno andò a dire a mio padre: ” Tu ti fidi troppo a lasciare una ragazzina con uno scemo, non si sa mai cosa può passare in testa ad uno così”. Tutti, i clienti furono d’ accordo, è pericoloso lasciare una bambina accanto ad uno che non è a posto con la testa, tutti furono d’ accordo, anche chi con la scusa di farti un complimento ti toccava le gambe e tu percepivi qualcosa di anomalo, mentre mai avevi percepito anomalità in Luciano.
A Luciano fu impedito di frequentare il bar, mi lasciò il giadischi ed i dischi, io ormai avevo capito che era inutile ribellarsi, era meglio assoggettarsi e far finta di niente.
Luciano non l’ ho più visto, anche se abitiamo a pochi chilometri, ho chiesto a suo fratello Francesco di poterlo vedere, mi ha detto che Luciano non vuole vedermi, ma che ha sorriso quando Francesco ha pronunciato il mio nome.