MARIA

mariaMARIA

Nata alla fine del milleottocento.
Tempi duri per le donne quelli.
Gli uomini sono alla guerra e a loro tocca portare avanti la famiglia da sole.
Per quelle in età da marito la scelta è parca. Alla fine della prima guerra mondiale sono rimasti pochi uomini e dei superstiti parecchi sono menomati.
A Maria non importa di rimanere zittella.
Ma il giorno della fiera, conosce un giovanotto che sa leggere il giornale.
Per Maria fu amore.
Il giovanotto, lei che non sa leggere e non sa scrivere, la incanta con i racconti che legge dai libri.
Maria le belle favole le aveva ascoltate solo in chiesa, ora scopre nuove maniere per sognare.
Si sposa.
Ha otto figli, quattro maschi, quattro femmine.
Figli partoriti al lavoro e tirati su nel rispetto delle leggi e della chiesa.
Ha una nidiata di nipoti.
Nipoti che l’ abbracciano come Anteo con la madre Terra.
A sessant’ anni impara a leggere e scrivere. La Parrocchia aveva ricevuto dei fondi dal Comune per organizzare dei corsi per la licenza elementare. Le chiesero di aderire per far sì di raggiungere il numero minimo degli iscritti richiesti.Lei accettò. Realizzò il sogno più recondito e desiderato solo per generosità, mai avrebbe chiesto qualcosa solo per lei.
Un ictus la colpì, pochi anni in carrozzella, poi morì a Firenze.
Maria siedi alla destra del Figlio.

 

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