L’uccellin che vien dal mare

ar var alda 1

L’uccelin che vien dal mare
quante penne può portare?
Può portarne ventitré
a star sotto tocca a te.

Questa filastrocca è una conta, di solito a chi toccava l’ultima sillaba era il primo a dover fare qualcosa, magari solo il primo a nascondersi e quindi favorito, altre volte invece il primo era sfavorito, tutto dipendeva dal gioco da fare. Ricordi d’infanzia, dove nascono le conte? Molto probabilmente molti anni fa, quando c’era d’avventurarsi in un destino ignoto, il fato è sempre oscuro ma se te lo vai a cercare è probabile che accada qualcosa al di fuori delle abitudini. La conta a che fare con l’estrazione della pagliuzza più corta o col lancio della moneta, è quindi un sorteggio che ha la stessa etimologia di ‘sortilegio’, cioè stabilire qualcosa tramite il caso o un tempo antico per mezzo degli dei. Analizzando l’innocua conta dell’uccellin possiamo trovare nel volatile uno dei simboli più forti degli aruspici degli antichi romani. Questo uccellino viene dal mare, luogo sinonimo di pericolo per gli antichi greci, paragonabile oggi allo spazio, lo stesso luogo ignoto e perciò spaventoso, solo i più coraggiosi partono. Quante penne può portare…23, ebbene questo numero nella cabala significa o una grande sfortuna o un’eredità inaspettata che causerà invidie e gelosie. Morale rischiare solo se si ha la passione, non farlo per denaro. Certo oggi è una semplice conta, ma tante cose si sono tramandate nelle favole, nelle filastrocche, nei proverbi ecc., non sembra ma nella cultura orale, la voce resta, forse più della scrittura… è la forza della poesia.