Il gatto nero

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Tanto tempo fa, diciamo tremila anni fa, i mici erano trattati come grandi re.

Grazie a loro, il grano si salvava dall’assedio dei topi e le persone potevano avere così il pane da mangiare.

Ma poi nel Medioevo, chissà poi perché, l’uomo s’inventò che il gatto nero era una strega.

E pure che poteva essere l’incarnazione di un diavolo.

Non c’era fine alla cattiveria dei pregiudizi e i poveri gatti neri venivano bruciati sul rogo.

Per loro nessun monumento per ricordare il loro sterminio.

Anche se i gatti non si preoccupano di queste cose.

Ai giorni nostri, c’è ancora qualcuno che tiene in tasca un po’ di sale grosso contro le streghe.

Il sale grosso fa sì che le streghe si incollino là dove c’è il sale, così poi possono essere catturate.

E c’è ancora qualcuno che quando un gatto nero gli attraversa la strada, fa marcia indietro e non prosegue  in avanti.

Ma questo è un bene, almeno il gatto nero è sicuro di non essere investito.

Certo che l’uomo è strano, mica il gatto nero, prima ti eleva alle stelle poi ti sotterra, e noi gatti dobbiamo subire la sua ignoranza e cattiveria.