Archivio tag: Paola Tassinari
You and me
You and me
Che differenza c’è tra me e te?
C’è la differenza che c’è.
Ossia sei come Duchampagne.
Capace di lasciarmi sola
nel letto vogliosa e cogliona
per andare a giocare a scacchi,
o coi soldatini fa lo stesso.
Devi sempre comandare.
Mentre io devo sempre…
Sempre cosa? Sempre cosa?
Cosa? Lo so devo obbedire?
Ever and never for never and ever?
Tre passi dietro a tetè and te-met-me?
Sempre fidelis… stai attento qui, qui,
che poi prego troppo e così, ciuf ciuf.
Zitto, tunner non sono a tonne!
Che differenza c’è? C’è tra te e me?
Watson! Tu sei a tonne and I am a tunner!
Zangolo e gongolo fra le ginestre: an shadow,
and found things and stuffs: Vino ed Onvi, ma
sto sola sullo scoglio, sola sul ruscello di spiaggia.
Alone ever and ever and ever young for you. Only
for you! Alone and alone without a boy. Someboy,
somebody: you, dovrà pur venirmi a prendermi?
Ora non dico più, se non che, questo fiorellino
o passerino è dedicato alla premiata Ditta o
meglio alla Bitta, Alfredo Biccerin: the mustang.
Fa lo stesso se il pittore o il senatore o il Baccarà,
son sempre fiori or leiden d’ore. Con me la souffrance
is vakuum of pains. Oh Dio, Dio and Gods come t’umat,
d’altronde lo sai che sono, come sono: maat and t’umat.
Paola Tassinari alias Leo
Senza titolo
Senza titolo
Non è il male che mi fa male
ma il vostro presunto ipocrita
candore, come palline di canfora
sterminate non tarme ma uomini,
di fuor dorate sì che abbagliate
ma dentro tutte di ricco piombo,
bersagliate il mondo come fosse
il vostro parco giochi e sognate
d’esser ricchi, grattate e raspate
e lisciate monete e non v’accorgete
che son veneziane e ottusi e felici
remate le vostre schiave galere
Paola Tassinari alias Teoderica
La Venere sgualdrina
La Venere sgualdrina
We live, come sogni, come night’s dreams,
così mai finisce il mondo, noi siamo eliot
e carbonio, carbone illuminato e malandrino.
Lei, una zampina di topina, i cui stivalini si
erano attaccati all’attak, lei, lei, svelta se li
è tolti e si è infilata nel letto del re dei topi di
fogna, credeva di aver trovato il parmigiano
reggiano, trovò la puttanesca morte in croce,
consolata da un morso di spaghetti al sugo di
pomodori, aglio, olive nere, capperi e origano.
Lei, lei è uno squillo di tromba che piange e
chiede miami? Lo fa ballando il TAPS. Sgualdrina
dal cuore pieno di cenere di militi insaccati in neri
sacchi di spazzatura. Come si sta nei fossi rossi di fango?
Coi tuoi compagni di tango che saltano e brillano?
Lei, lei, la sgualdrina, li accompagna col suo ritmo,
serto di mirto sul suo seno. Riso italiano, sì riso!
Quale relativo nominale usare per un
sì amaro riso? Il mio dolore è tale che
non so più se rido o piango o se non
piango e rido. So che manco più dove
ho il cuore tanto, che non so più se voglio
Mozart o le sue palle. Orno tutto e tutti
di fiori, stelle e sogni e mica mi contento.
Se qualcuno di voi miei amici vuol sentire quel che
sento e mento e tento, suonerò il trombino barocco:
trtrtrtt ttt tr risodì, fanculet, intèculot, ciccicoccò.
Paola Tassinari alias Leo
Ricordati di me
Ricordati di me
Me.
Me e te.
Ricordati di me
come io ricordo di te.
Sei stato un sogno di maggio,
sei svanito nel freddo dicembrino,
su un treno, diventando lamento greco
Nonostante mi avessi detto è per sempre,
mi hai spento buttando la cicca nel tombino,
mentre mi dicevi, tu non farlo che blocchi e otturi
invece hai intasato tu, di sciocche e false parole d’amore.
Sciocchi e falsi sogni con miele e oriente per Giuliette e Francesche,
farfalle elettrizzate e impazzite che infine son bruciate, lasciando me senza te.
Paola Tassinari alias Teoderica
La risposta
La risposta
Quando tu, in una parola, vivrai senza la vita,
penserai senza un pensiero,
sentirai senza cuore
allora tu non saprai che fare:
sarai un viandante senza casa,
un uccello senza nido.
Io sono così. (Pirandello)
Certo io non sono così
ghiaccio freddo come te,
però sono stata così comete,
una passera senza pescatore
un pesce fuor dal mare che strillava
e piangeva, per te questo non era consono,
così ti sei volto alla bella e hai perso la sardella (La risposta di Teo)
Paola Tassinari alias Teoderica
Il silenzio
Il tempo
Con ordine e senza ossesso
Con ordine e senza ossesso
In fretta impazzisce
chi diventa schiavo
dell’eccesso e del disordine
se il poeta dice che muore
chi è schiavo dell’abitudine
chi è preda e non domina
il disuso e il caos caso
sarà la vittima di sé stesso
perché vi è un tempo per la notte
e uno per il giorno
e occorre la misura della normalità
per misurare gli angoli
sia acuti che ottusi
la norma che regola
con cui guiderai te stesso
con ordine e senza ossesso
Paola Tassinari alias Teoderica
Eh già…
Eh già…
Eh già… tu la canti facile
ti è andata bene, tu dici
che tutto va, che sei qua.
Anche io sono ancora qua,
vaccinata e fantasiosa, col
tuo nero cappellino in testa.
Me l’ha regalato Federico che
è fuggito dal carcere, per farsi,
ha rischiato e osato per te.
Osso o fosso fa lo stesso. Tu
dici al diavolo non si vende si
regala… eppure io ho regalato,
ho regalato cuore, anima, corpo
e anche denaro sai, eppure lui non se
ne va, è lui che è ancora qua, eh già…
Paola Tassinari alias Teoderica