Ingoiare o sputare il rospo

terra cava 8

Ingoiare un rospo, io ne ho ingoiati talmente tanti che mi ci sono abituata, forse dipende anche dal fatto che amo i rospi, ho sempre sognato di trasformarne uno in principe, anche se a dire la verità dipende dalla dimensione del rospo. Infatti significa accettare un fatto spiacevole, adeguarsi a una situazione  sgradevole, quindi più il rospo è piccolo più è facile ingoiarlo. Il rospo, nelle credenze popolari, è un animale velenoso, immondo, deforme e anche un po’ magico. Le streghe usavano la pelle del rospo per i loro intrugli. Il nome rospo deriverebbe da “ruspus” che vuol dire ruvido, probabilmente col tempo diventato definitivamente  rospo. Anticamente si diceva anche “ingoiare la rana”. Inoltre nella cultura popolare è viva l’immagine del serpente che cattura il rospo e lo deglutisce e digerisce con grande sforzo. L’opposto, cioè “sputare il rospo”,  quindi dire il segreto, significa confessare la verità, come sappiamo, il rospo ingoiato dà molto fastidio, ma si alleggerisce se lo si confessa a qualcuno. E’ risaputo che tenere dentro di sé un groppo è doloroso, riuscendo a condividerlo si attenua il proprio tormento, un po’ come la confessione in chiesa. A Firenze vi è il cosiddetto “vin ruspo”, un vino dal colore rosato. È detto così perché al tempo della mezzadria, il mezzadro ritardava il trasporto dell’ultima uva e durante la notte, “ruspava”, ne sottraeva un certo quantitativo, al mattino quando lo portava al proprietario il carico era più leggero. Qui il “rospo” invece di ingoiarlo il proprietario lo ingoiava ben felice il mezzadro.