Chi troppo vuole nulla ottiene. Questo detto mi piace tantissimo, penso che sia un brutto vizio lo stravolere e chi ne è preso mi fa un po’ pena, perché anche per lui alla fine c’è il nulla, la roba non la porta con sé e spesso i figli o i nipoti mandano in malora tutto. Penso a chi accumula, accumula, accumula, pavoneggiandosi di quello che ha e avido vuole sempre, incurante e non vergognandosi di avere esageratamente tanto, in confronto agli altri, fisicamente si trasforma pure: il petto esageratamente all’infuori come un gallo. Infatti questo modo di dire ha origine da una gallina, in una favola di Esopo. C’era una volta un contadino che aveva una gallina speciale che faceva un uovo al giorno… tutto d’oro. Il contadino manco guardava o ringraziava la gallina, prendeva l’uovo, lo vendeva al mercato, nascondeva i soldi anche alla moglie, la quale, poveretta, lavorava dalla mattina alla sera nei campi. Avido, incontentabile e inappagabile, pensò a quanto oro avesse dentro di sé la gallina, prese un coltello e uccise la gallina. Ma dentro le sue viscere non trovò nulla, il contadino rimase senza gallina e senza uovo d’oro. Accontentarsi è una parola d’oro, significa apprezzare ciò che si ha, quindi non si cercherà l’accumulo ma il benessere che è altra cosa.
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