La volpe amareggiata

Nuova immagine (9)C’era una volta in un campo coltivato, una volpe molto  amareggiata dai pregiudizi che avevano su di lei.

Questa volpe, a differenza delle altre, era talmente curiosa, che avendo trovato un sussidiario, aveva poi imparato a leggere.

E si sa, una volta imparato a leggere, non si smette proprio più, perché la passione è molto grande.

Ma leggendo i libri aveva imparato che gli uomini, sin dal lontano medioevo, la descrivevano come furba, fraudolenta e sleale.

Narravano di come si fingesse morta per attirare le vittime, e questo ve lo dico io non è vero per niente.

Raccontavano di come fosse difficile catturarla perché oltre ad essere prudente era anche velocissima, a me questi sembrano pregi.

La denigravano perché non riuscendo a prendere l’uva faceva finta di disprezzarla, ma scusate voi non avete un po’di amor proprio, non dite che bisogna incassare una sconfitta con classe?

E poi con questi pollai che io devasterei, ma smettetela un po’, per qualche pollo, i miei piccoli urlano e  piangono per la fame, che dovrei fare?

Se non lo sapete ve lo dico io: “io ai miei cuccioli ci tengo, nascono in primavera e già dopo sei settimane sono in grado di fare da soli, ma io li conservo sotto la mia protezione sino all’autunno.”

La volpe era proprio amareggiata perché era lei che riteneva l’uomo fraudolento, sleale e sanguinario, non organizzava le cacce alla volpe solo per divertimento?

E non uccideva le volpi per regalare le pellicce alle donne?

E le donne poi, che si mettono la mia pelle, attorno al collo, pavoneggiandosi?

Ma sì fate quello che volete ma prendetevi almeno la responsabilità di quello che siete.

Io sono una volpe e si vede, ma tu uomo, tu chi sei?

 

 

 

 

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