CARLETTO IL DRAGHETTO dodicesima puntata

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Questo pesce è un grande sportivo. Si chiama Rantani, una capatosta di quelle che possono nascere solo in Romagna. Era nato in una grande lago artificiale, chiaro era chiamato dai cacciatori che sparavano alle anatre. Rantani non sopportava i cacciatori così se ne è venuto nel mare. Il suo senso della vita, la sua malinconia, la sfogava con la bicicletta. Che tirate sulle montagne, faticava come un matto, sudava ma stava incollato alla bicicletta, vinceva con fatica, con sudore… le folle lo acclamavano. Così lo rovinarono, non capivano che un campione per essere così invincibile deve scuoiarsi,strapparsi le viscere. Si diventa fragili perché si dà tanto e quel tanto viene tolto dalla  tua forza vitale. Lo hanno ucciso frantumandogli la fiducia in se stesso, ma forse come insegna il mito, l’eroe, Achille muore giovane. Rantani era un pesce rosso come il mio amico Car, la  specie raccoglie parecchi geni, sia nello sport che nella filosofia ed anche scienziati famosi. Questa classe di pesci  sembra originaria dell’Asia orientale ma è stata da così tanto tempo introdotta in altre aree che è estremamente difficile ricostruire il suo luogo originario. Allevato e selezionato in Cina, diffuso in Europa, il pesce rosso raggiunge anche una lunghezza di 60 cm e un peso di 3 kg.  Il pesce rosso in natura vive in fiumi, laghi e specchi d’acqua calma, fino ad una profondità massima di 20 metri. I pesci rossi e le altre carpe vengono messi spesso in acque stagnanti per ridurre la popolazione di zanzare. Il motivo della presenza di tanti numero uno nei pesci rossi, potrebbe essere che le loro carni, avendo un pessimo sapore ed essendo ricchissime di spine, sono pressoché inutilizzate nell’alimentazione umana… quando non si hanno problemi di sopravvivenza ci si può volgere verso alte mete.

immagine di Teoderica

CARLETTO IL DRAGHETTO undicesima puntata

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Questa è Rossella, tutti i pesci maschio la vorrebbero, ma lei ha sempre preferito rimanere libera. E’ una studiosa, intelligentissima, ha viaggiato molto,ha studiato molto ed è bellissima. E’ una civetta delle prime, vanitosa fino all’estremo, non esce se non è truccata alla perfezione e vestita all’ultima moda, che lei stessa crea. Abita in una casa arancione con attorno un bel giardino dove ha sistemato una panchina in mosaico fatta da lei. Rossella è anche un’artista,il suo pittore preferito è Tondrian,la sua casa internamente è tutta dipinta coi colori primari e le righe nere chiaramente si è ispirata al suo idolo. Quando ci incontriamo facciamo lunghe discussioni sul senso della vita, Rossella dice che prima di morire lo scoprirà, ora va avanti un po’ con la ragione un po’ con l’istinto, dice che di solito alla luce dei fatti ha sempre avuto ragione l’istinto, solo che la società te lo toglie inculcandoti le sue regole e pian pianino l’intuito se ne va. Rosella fa parte dei pesci pinne rosse che vivono in Argentina ed amano la fitta vegetazione delle acque dolci, cibandosi di larve di zanzara e di vermi. Rossella se ne è andata dalle acque dolci molto presto, lei amava i grandi spazi e contrariamente a quello che credono gli umani i pesci di acqua dolce possono vivere in acqua di mare, basta che lo vogliano intensamente. Ciò non accade molto spesso in quanto i pesci nell’usare poco la testa, assomigliano agli umani… sono come le pecore, stanno in branco e fanno quello che fanno gli altri del gruppo.

immagine di Teoderica

CARLETTO IL DRAGHETTO decima puntata

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Questo è il mio amico Car, lui vive in un acquario, una boccia di vetro per la verità, senza filtro per depurare l’acqua. Come abbiamo fatto a conoscerci se Car vive in una boccia e io nel mare? Il “proprietario” di Car è un pescatore, i pesci che prende all’amo li rigetta in acqua, che ama talmente il suo pesce rosso da portarlo con lui quando va a pescare, lo appoggia sulla banchina, così Car può vedere il mare e i pesci. Ecco come ci siamo conosciuti, io so che tutti i sabati e tutte le domeniche Car e il pescatore sono sul molo e così vado a chiacchierare con Car tramite il linguaggio muto di noi pesci. Inizialmente credevo che Car fosse un depresso e represso, ma mi sono dovuto ricredere. Car dice che non si può andare contro il destino dei pesci rossi,ci sono milioni di famiglie che hanno un pesce rosso, che poi lasciano morire per incuria. Il pesce rosso poi lo vendono alle fiere, c’è chi lo ingoia per scommessa o chi lo mette nella vasca in giardino, insomma da che mondo è mondo il pesce rosso sta in gabbia. Allora Car che ha avuto la fortuna di stare con un padrone che vede ormai come un amico ha deciso di tentare un guinness dei primati: diventare il pesce più longevo, di battere il record di Tish. Tish è stato il pesce rosso di una signora  inglese che ha vissuto sino a 43 anni.  

immagine di Teoderica

CARLETTO IL DRAGHETTO nona puntata

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Questa che vi presento oggi è Gipsy la mia ragazza, cioè ora non lo è più, mi ha lasciato. Da noi c’è un detto che dice:”moglie e buoi dei paesi tuoi”, l’abbiamo copiato dagli umani, ma io forse volendo mutuare mio padre, mi sono innamorato di una pesciolina minuscola che vive in Sudamerica ed è di acqua dolce! Il guppy, o pesce milione, vive nei fiumi che scorrono tra il Venezuela e il nord del Brasile; è presente anche in Sudafrica ed è stato introdotto in molti altri Paesi per contrastare le zanzare, delle cui larve si ciba. Inoltre, è tra i più comuni pesci d’acquario.  Può vivere nell’acqua torbida di stagni che in quella limpida dei corsi d’acqua di altitudine. Le femmine guppy partoriscono piccoli già formati ma i genitori non prestano loro nessuna cura anzi  possono divorare la loro stessa prole. Queste informazioni che sapevo sui guppy doveva farmi riflettere sul potenziale carattere di Gipsy, sul suo adattarsi all’ambiente, alla mancanza di amore per la libertà e alla mancanza di istinto materno. Non ho dato retta a nessuno, la sua coda arrotondata che sventolava davanti ai miei occhi, la sua leziosità mi inebriavano, ero innamorato e perciò cieco e pure sordo perché ho creduto a tutto quello che mi diceva. Poi è finita, lei mi ha lasciato, io l’avrei voluta ancora anche se avevo scoperto che non era quella di cui mi ero innamorato, non importava, io l’amavo e così amavo anche i suoi difetti e poi chissà quanti ne avevo io di difetti, ma lei mi ha lasciato.

Ora sono solo e con le decisioni sul lavoro da prendere… mah! 

immagine di Teoderica