Il mio incanto non è più un sogno
non è più nella mia mente
ma è reale e tangibile
con le mie mani lo posso toccare
lui non lo sa ancora
ma ho in mano l’asso di bastone
e in Romagna questa carta
sbaraglia e vince il banco
Teoderica
toc toc sto bussando
alla porta del tuo cuore
se vuoi aprirla
ci metterò dentro un fiore
lo innaffierò con tanto amore
e potrai chiuderla quando
non sentirai più niente
il fiore te lo lascerò lo stesso
e io me ne andrò in punta di piedi
Teoderica
Fiori bianchi per me
Che cammino nel mondo
Sospesa fra la terra e il cielo
Inadeguata a questa realtà
Misera per la divinità
Fiori bianchi per me
Che non so più dove stare
E quando ho un intervallo
E marcio sicura in terra
Ecco che appare l’arcano
Fiori bianchi per me
Per stordirmi al loro profumo
Per realizzare l’incanto
Incantevole desiderio
Di strani incontri
Estranianti e stravaganti
Fiori bianchi per me
zefiro vago e vagante
che soffia sul fuoco
per esaudire ciò che bramo e amo
Teoderica
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