ADAMO

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ADAMO

Quando pensava di rimanere in compagnia solo della sua solitudine, incontra Viola.
Viola, era rimasta venti anni, tutti quelli della sua giovinezza, in una clinica psichiatrica. Era riuscita a venirne fuori.
Si incontrarono, si amarono, si sposarono.
Viola, pretese la sua parte di eredità: una casa colonica con un vasto terreno agricolo.
Qui Adamo e Viola vivono come a loro piace.
Nel loro terreno non usano veleni, nè concimi e non fanno neanche la rotazione delle colture.
Tutto quello che nasce vive, querce, erbacce o grano.
L’ erba non viene tagliata, ma mangiata dai conigli.
Viola fabbrica delle grandi ceste di vimine, i conigli vengono posti sotto queste ceste, queste ultime sono poste in mezzo al prato.
Il metodo funziona.
Gli animali, tanti, non si uccidono, neanche topi o mosche.
Per sgranare i fagioli, i piselli o il frumento, vengono distesi sul pavimento della cucina. Qui camminandoci sopra si sgranano.
Il podere si trasforma in un’ oasi incontaminata.
I bambini amano quel luogo, i grandi molto meno.
Viola muore, un tumore la porta via.
Adamo, solo si sente sperduto.
Eredita parte del podere e parte della pensione di Viola.
Viola l’ aveva sempre rifiutata, perchè non voleva essere mantenuta dallo Stato.
Adamo viene poi adottato da uno straniero, che se lo porta via.

immagine di Paola Tassinari

3 pensieri su “ADAMO

  1. Vorrei poter vivere anch’io in un podere simile ed in altrettanto simile amaore…
    Gran bel racconto, arricchito da una immagine apparentemente solo fanciullesca.
    Un beso Paola!

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