CARLETTO IL DRAGHETTO ottava puntata

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Questo è il mio papà si chiama Antares. La sua caratteristica principale è quella di essere un grande appassionato di sport, in particolare di calcio, la sua squadra preferita è quella del Mar Rosso, dove giocano i famosi pesci pagliaccio, ma segue con accanimento anche la nostra squadra locale. E’ mio padre adottivo, ma mi vuole bene come fossi del suo sangue. Mio papà è un pesce chirurgo viveva nei lontani mari della barriera corallina, si trasferì qui nell’Adriatico quando conobbe, tramite internet, mia madre, se ne innamorò follemente, facendo l’unica pazzia della sua vita. Ora forse non l’ama più, probabilmente convivono per abitudine. Caratteristica peculiare della famiglia dei pesci chirurgo è la presenza di aculei estremamente affilati, a forma di lama, posti alla base della coda e utilizzati a scopo difensivo, accomunate al bisturi del chirurgo da cui prendono il nome. Mio padre sa usare le sue lame in modo repentino e ha difeso me e la mamma anche da pesci molto grossi. Questi pesci, anche mio padre, solitamente si dedicano a lavori di pulizia, sia dai più umili,  
con grande accuratezza ispezionano le pinne e la pelle dei pesci di maggiori dimensioni o delle tartarughe per liberali da alghe e parassiti, di cui si nutrono, sia dai più impegnativi, come la raccolta e smaltimento dei rifiuti. Mi spiace dirvelo ma la nostra sporcizia è niente in confronto a quella che voi umani buttate dentro le nostre acque. Mio papà ora è in pensione ed io spero che se la possa godere il più a lungo possibile.

 

immagine di Teoderica

CARLETTO IL DRAGHETTO settima puntata

130846050-media-83dcc0ec-65d8-403d-8ec6-8734d147ec4fE questo sono ancora io Carletto, vi ho scritto delle mie prime esperienze, a un anno andavo già a scuola, ora che ne ho quattro ho già fatto le Superiori, l’Università,un Master in un mare del Nord, un Dottorato nel Mar Rosso ed ora sono veramente in pensiero, perché devo prendere una decisione che sento sarà importante per la mia vita, so che la strada che sceglierò mi porterà in un tragitto obbligato. L’offerta è di un buon posto nell’Atlantico, molto lontano dai miei luoghi oppure di chiedere un prestito alla banca e mettere su un’azienda nel campo alimentare e commerciare con tutto l’estero. Non so cosa fare anche perché la mia ragazza mi ha lasciato e così sono un po’ demotivato. Non stupitevi se a quattro anni ho già laurea e dottorato, sono considerato in realtà un po’ bamboccione perché dovete sapere che i pesci vivono da un anno a venti anni, più o meno quindi io è come se avessi all’incirca trentacinque anni di un umano. Si sa ben poco sulla durata della vita dei pesci, e le ricerche fatte certo non ci incoraggiano. Esistono tuttavia sufficienti dati per poter dire che la vita dei pesci si estende tra uno e venti anni. Non è possibile fare uno schema della vita dei pesci estremamente esatto, ma una norma generale ci insegna che quanto più grosso è il pesce da adulto e tanto più a lungo vive. Inoltre sappiamo che i pesci che abitano le acque fredde vivono più a lungo di quelli delle acque tropicali calde. Io non so quanto vivrò, l’adriatico è temperato, quindi dovrei vivere a lungo, ma le mie dimensioni minuscole fanno credere che vivrò poco, io non ci penso, vivo e basta. 

immagine di Teoderica

 

 

 

CARLETTO IL DRAGHETTO sesta puntata

la reginetta

Vi presento la reginetta del condominio dove abito io, la chiamano reginetta perché è stata convocata per il titolo di Miss del mare. E’ un pesce combattente,la sua specie vive nelle acque dolci, ma lei è riuscita ad adattarsi anche all’acqua salata,sotto a spoglie vivaci, affabili e comprensive, vive un essere subdolo che pensa solo per sé, io ne ho talmente paura che fingo di essere contento quando salendo le scale mi da un puffetto sulle guance, ma in realtà rabbrividisco, perché percepisco che per raggiungere ciò che vuole sarebbe capace di calpestare chiunque,vedete bene che è tutto uguale a quello che succede a voi umani. I pesci combattenti sono rissosi. Appena il maschio vede la femmina costruisce il nido poi inizia a fare avanti e indietro tra il nido e la femmina corteggiandola. Se la femmina è riluttante il maschio la morde per  “spronarla”, non è raro che nel tentativo di convincerla la uccida. Una legge che da noi non esiste è quella contro il femminicidio, in quanto qua non si considera un omicidio diverso da un altro, non si deve fare, punto e basta. Dovete sapere che le femmine dei pesci combattenti sono terribili pure loro e si mangerebbero anche i loro figli se non fossero fermate dai maschi.    Quando la femmina decide di concedersi andando nel nido insieme al maschio comincia il vero corteggiamento,il maschio avvolgerà la femmina girandola in posizione supina e l’abbraccerà. Dopo i vari abbracci una volta che la femmina avrà esaurito le uova il maschio la scaccerà brutalmente dal nido poiché è diventata una minaccia per le uova, sarà il maschio che si prenderà cura del nido e dei piccoli che nasceranno. Qui nel mare dove abito io di pesce combattente c’è solo la reginetta, la quale si chiama Bellis  (nome che ricorda la sua bellezza, ma anche la guerra)infatti è talmente brava che accalappia pesci di ogni razza, preferibilmente ricchi, li tiene finché li gradisce, poi li lascia al suo destino, riuscendo pure a stare dalla parte della ragione perché sempre sorride e parla e abbraccia, ma a me che sono un draghetto non mi abbindola… non mi piace per niente! 

immagine di Teoderica