Non si può dimenticare, che nella preghiera più usuale, con cui ci rivolgiamo alla Madonna, quest’ultima è chiamata appunto col titolo di Madre di Dio. “Ave Maria, piena di grazia, il Signore è con te, tu sei benedetta fra le donne e benedetto è il frutto del tuo seno, Gesù. Santa Maria, MADRE di DIO, prega per noi peccatori, adesso e nell‘ora della nostra morte. Amen”. Attraverso una lettura ragionata possiamo individuare come l’Ave Maria, sia frutto dell’innesto di una tradizione orale devozionale, in una base formata da due passi del Vangelo di Luca: l’Annunciazione, e l’incontro fra Maria e l’Elisabetta, la madre di Giovanni il Battista. Se la prima parte dell’orazione è appunto ragionata sul Vangelo di Luca, la seconda parte è quella della tradizione orale più antica. E’ un riconoscimento di santità, dettato non soltanto dal Suo riconoscimento di prescelta, ma per il suo immenso dolore alla morte e passione del Figlio, perché Lei seppur distrutta dal dolore, è l’unica che non lo abbandona, né lo tradisce, sta vicino al Figlio … ma ve lo immaginate, una madre che sta ai piedi di una croce dove è inchiodato il figlio? Robe dell’altro mondo, eppure Lei resta con Lui. Io non ce l’avrei fatta come minimo avrei insultato e picchiato e morsicato e tirato per i capelli chi voleva inchiodare il suo corpo, quel corpo a cui con tanto dolore avevo dato la vita. Maria soffre come una madre di oggi, alla morte ingiusta di un figlio, ma dentro di sé, Lei sa che il Figlio è figlio di Dio, che resusciterà e che la sua morte sarà il principio di un’epoca nuova sulla terra, certo con più amore. Come non ricordare che la Madre di Dio, pur sapendo quello che sarebbe accaduto, incitò e diede la forza a Gesù di manifestarsi, col primo miracolo: Le Nozze di Cana. Madre di Dio è Maria perché si annullò, chiuse come in un forziere il suo dolore di madre perché il Figlio fosse libero di fare ciò che voleva. Ciò accade anche ora, una madre accudisce, ama, coccola, può vivere solo per il figlio, ma sa che lo deve lasciare al suo destino, libero di fare le scelte che vuole e dargli un calcio nel sedere per spingerlo fuori di casa se lui è un “mammone”.
immagine: Elaborazione al computer della raffigurazione della statua della Fede che si treva alla Chiesa della Gran Madre di Dio a Torino… Senza titolo 3
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