Ingoiare o sputare il rospo

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Ingoiare un rospo, io ne ho ingoiati talmente tanti che mi ci sono abituata, forse dipende anche dal fatto che amo i rospi, ho sempre sognato di trasformarne uno in principe, anche se a dire la verità dipende dalla dimensione del rospo. Infatti significa accettare un fatto spiacevole, adeguarsi a una situazione  sgradevole, quindi più il rospo è piccolo più è facile ingoiarlo. Il rospo, nelle credenze popolari, è un animale velenoso, immondo, deforme e anche un po’ magico. Le streghe usavano la pelle del rospo per i loro intrugli. Il nome rospo deriverebbe da “ruspus” che vuol dire ruvido, probabilmente col tempo diventato definitivamente  rospo. Anticamente si diceva anche “ingoiare la rana”. Inoltre nella cultura popolare è viva l’immagine del serpente che cattura il rospo e lo deglutisce e digerisce con grande sforzo. L’opposto, cioè “sputare il rospo”,  quindi dire il segreto, significa confessare la verità, come sappiamo, il rospo ingoiato dà molto fastidio, ma si alleggerisce se lo si confessa a qualcuno. E’ risaputo che tenere dentro di sé un groppo è doloroso, riuscendo a condividerlo si attenua il proprio tormento, un po’ come la confessione in chiesa. A Firenze vi è il cosiddetto “vin ruspo”, un vino dal colore rosato. È detto così perché al tempo della mezzadria, il mezzadro ritardava il trasporto dell’ultima uva e durante la notte, “ruspava”, ne sottraeva un certo quantitativo, al mattino quando lo portava al proprietario il carico era più leggero. Qui il “rospo” invece di ingoiarlo il proprietario lo ingoiava ben felice il mezzadro.

Avere la puzza sotto il naso

quattro Avere la puzza sotto il naso, è proprio di qualcuno che è altezzoso, sembra risalga alla fine del Medioevo, quando i poveri non si lavavano ed erano molto sporchi (forse una diceria dovuta al fatto che non avevano soldi per acquistare la legna per poter scaldare l’acqua), inoltre è l’epoca in cui si getta tutto fuori dalla porta… anche escrementi e piscio! I nobili  per non sentire questo odore, come segno di superiorità alzavano la testa con presunzione e arroganza, torcendo il naso. Ai giorni nostri è riferito a persone che si credono al di sopra delle altre, potremmo pensare ad esempio chi frequenta certi locali  ritenuti “in” oppure veste solo certi marchi di moda storcendo il naso con chi non lo fa ritenendoli plebaglia. Questi ultimi è bene che sappiano che il detto pare abbia origini bibliche.  Noè, si apprestava a fare salire sull’Arca gli animali. Quando entrarono le puzzole, Noè, con una pezza attorno al naso, disse al Signore: “Come puoi costringerci a vivere in un’Arca, tutti al chiuso con degli animali che puzzano così”. Il Signore rispose:  Io non vedo quale sia il problema”. “Ma Signore, io e tutti gli altri animali a respirare il loro puzzo insopportabile è impossibile”. Dio rispose: “Non ti preoccupare caro il mio Noè, vedrai che le puzzole si abitueranno a voi”.

Ogni lasciata è persa

rondine 5Ogni lasciata è persa, significa che nella vita bisogna cogliere qualsiasi occasione e non lasciarsi sfuggire le cose per pigrizia o altro perché quelle perse non ritornano più, un po’ come il detto latino “carpe diem” cioè di cogliere l’attimo. Questo modo di dire è ambiguo perché ci lascia l’amaro in bocca, quando non sappiamo prendere al volo l’evento e all’opposto ci dà euforia quando lo cogliamo in pieno, a me pare un po’ egoista e nichilista oltre a renderci ancora più schiavi del tempo… tempo da non sprecare ma proprio per questo ci rende più dipendenti dagli anni che passano. E poi questo proverbio è nato esplicitamente per  gli uomini, alle occasioni che possono avere o mancare con le donne incontrate… quindi è doppiamente equivoco: ci rende ansiosi di acchiappare l’occasione, cioè la vittoria, ma soprattutto è miseramente maschilista… ma esistono ancora uomini che vanno con donne senza amarle? Credo di sì anzi ora lo fa anche qualche donna.

Una risposta gentile calma la collera, una parola pungente eccita l’ira

IMG20111007110324173_900_700Una risposta gentile calma la collera, una parola pungente eccita l’ira. Questo è un proverbio saggio e antico fa parte del Libro dei Proverbi della Bibbia. Eppure neanche dopo millenni, nonostante la veridicità viene applicato. Senza andare troppo lontano, lo si può ritrovare nella stessa propria famiglia, il figlio che risponde male alla madre, questa si arrabbia, così si litiga e si sta male ambedue. Ampliando un poco pensiamo alle liti in condominio, il cane del vicino abbaia, il tuo no, una parola un po’ acida, una risposta peggiore e si viene alle mani e magari eri a cena a casa sua la sera prima. Ho capito, c’è sempre quello più esagitato, più stressato o che ha la giornata girata male, ma se tu sei più educato e più gentile e non guardi ai suoi occhi iniettati di sangue e gli rispondi magari con un “mi dispiace” tutto finisce lì con un “scusami tu, no scusami tu”. Ma non accade molto spesso, pare che si incontrino sempre due con la giornata di traverso, incavolati già di loro, a cui non pare vero di rifarsi con qualcuno. Oggi poi ancora peggio per futili motivi si ammazzano pure. Quanta violenza io comincio ad averne paura.

Mens sana in corpore sano

carpa 3Mens sana in corpore sano è una satira di Giovenale, poeta e retore romano. Significa che il saggio sa ciò che è effimero e, talvolta, anche dannoso, egli conosce che l’uomo deve aspirare a due soli beni: la salute del corpo e la sanità dell’anima. L’idea che corpo e anima possono crescere e svilupparsi soltanto insieme, è anticipata nel modello di scuola e educazione proposto da Aristotele nella Politica dove si afferma anche un’antitesi tra corpo e mente: la ginnastica sviluppa il coraggio e deve essere temperata dallo studio della musica, per evitare l’eccesso, che il coraggio diventi ferocia. Questa locuzione è stata a me molto utile, l’ho usata per allevare mio figlio, ripetendogliela allo sfinimento, convinta che l’anima debba essere acculturata da tutte e nove le muse e dalla religione che ti dona la Fede, che nei momenti bui ti salva e il corpo nutrito in modo giusto: né troppo, né poco e tenuto in forma, “oliato”, e correttamente sviluppato dallo sport, che insegna anche a saper perdere o vincere, lo spirito di squadra o il momento in cui fai i conti con te stesso: nella sfida sportiva e più tardi nella vita. Oggi la validità del proverbio è stata certificata anche dalla scienza, la depressione, il panico possono essere combattuti se si riesce a muoversi, facendo ginnastica, è come se il cervello impegnato nei movimenti allentasse la presa nella psiche. Individui fisicamente attivi hanno alti livelli di autostima e più bassi livelli di ansia. Una buona forma fisica è stata associata a un buon lavoro dei neuroni della memoria e dell’attenzione. Gli studenti che sono fisicamente attivi presentano maggiore attenzione durante le lezioni rispetto a studenti sedentari.