Sbuco da un buco

Sbuco da un buco

Strade intraprese

E poi terminate

Certe finite male

Certe alla grande

A volte facili

A volte impervie

Ora ho un tragitto

Sassoso e doloroso

Dove mi infango e scivolo

Mi salvo aggrappandomi

Ai rami che penzolano

Sono le fronde di un prugno

Raccolgo gli ultimi frutti

Dal sapore dolce e asprigno

Che evacuano i resti

Di un pasto avariato

E poi sbuco da un buco

In un campo giallo di fiori e di sole

Paola Tassinari alias Teoderica

Ti ricordi?

Ti ricordi?

Eravamo seduti

su un muricciolo

soli in mezzo alla gente

sorridenti e radiosi

di sole e d’amore

ti passavo con la lingua

la caramella e tu ridendo

la ripassavi a me ridente

brindavamo con baci briosi

e brillavamo brilli di brividi

 

Paola Tassinari alias Teoderica

 

Dove vanno le foglie

Dove vanno le foglie

In autunno

Le foglie ingiallite

Cadono sul terreno

Umido di rugiada notturna

Ben presto diventano

Ricco terriccio

Friabile grasso e scuro

Humus per fiori e frutti futuri

Noi siamo come fragili foglie

Che transitano fugaci

Nel tempo che occorre

Per uno schiocco di dita o di Dite

Foglie verdi, gialle o già cadute

Ma dove andiamo

Dove vanno a finire

Gli uomini quando cadono e muoiono?

Paola Tassinari alias Teoderica

Raccoglierò

Raccoglierò

Fiori selvatici

Multiformi e multicolori

E tanti fiori di cicoria

Azzurri zaffiri amari

Li metterò in mezzo ai libri

E quando saranno appassiti

Li fisserò col nastro adesivo

O forse chissà con la colla

Sulle pagine di un quaderno

Dalla copertina nera

Saranno i miei giorni passati con te

Libro d’ore d’amore e di dolore

Poi inizierò una nuova raccolta

Di fiori e di giorni di te e di me

Di settembre e per sempre

Paola Tassinari alias Teoderica