Fare lo gnorri

teodora

Fare lo gnorri, l’indiano o il nesci è ravvisabile nel comportamento di chi fa mostra di non sapere o di non capire. A volte è l’unica strada percorribile, se non vuoi rispondere, se tieni alla tua riservatezza o semplicemente non sai che pesci pigliare è bene fare lo gnorri. Avete presente quando state andando tranquillamente per strada con il telefonino incollato all’orecchio e all’improvviso arriva la paletta di una volante che vi ferma. Che fate? La faccia dello gnorri e state zitti sperando che vi vada liscia. Da un punto di vista etimologico, l’espressione fare lo gnorri, è connessa con il verbo ignorare.  Anche nel caso di fare il nesci la trafila etimologica può essere ricondotta al verbo latino nescire “non sapere”. Nel linguaggio comune, fare l’indiano indica la stessa cosa di fare lo gnorri o anche di fare orecchie da mercante cioè l’atteggiamento di chi, per proprio comodo, finge di non sentire quello che gli viene detto. Sia il mercante che l’indiano qui stanno per persone astute e interessate, si allude alla capacità dei mercanti di ignorare le offerte di chi compra o vende, per alzarle o abbassarle secondo il proprio tornaconto. Ma se ci soffermiamo un po’, dobbiamo dire che gli indiani un tempo non capivano proprio gli europei, non fingevano, e per questo furono truffati ricevendo collane di perline in cambio di pelli. Quindi l’indiano non faceva lo gnorri  e tantomeno non faceva orecchio da mercante riferito a chi, come il mercante, per proprio tornaconto, fa finta di non udire ciò che gli altri dicono. E’ facile dare dello gnorri a chi non conosce le cose, si dice che l’ignoranza si paga, io non sono d’accordo, se ignori non per colpa tua non sei colpevole, ma è pure facile fare lo gnorri, cioè fingere per tornaconto, insomma questo gnorri è ambivalente.

Non far male che è peccato, non far bene che è sprecato

boh

Ecco un proverbio propriamente italiano che non ho mai capito, non fare del male è logico, è un peccato ed anche grave, ma non far bene  come mai è sprecato? Forse che si voglia intendere che se fai del male devi pensarci perché ti ritornerà indietro, mentre se fai del bene è tempo sprecato, nulla ti tornerà indietro perché il bene si offre e la ricompensa si è avuta quando l’altro o l’altra ti ha permesso di farlo. Hai avuto modo di fare del bene e questo è il premio più bello. Che voglia dire questo? Oppure fare quel tipo di bene che non permette all’altro di comprendere, del tipo: fare l’elemosina ad un barbone è bene sprecato, aiutarlo a trovare autostima e magari un lavoro questo è Bene. Beh se difficile è decidere cosa è il vero bene molto più facile è non fare male agli atri, basta rispettarli come se stessi. Se poi siamo autolesionisti o soffriamo di depressione, beh in questo caso siamo noi che abbiamo bisogno di aiuto.

 

Vade retro Satana

gatto

Vade retro Satana, tradotta letteralmente, significa “Arretra Satana”, “Stai indietro”, oggi è usata scherzosamente con chi ci alletta con lusinghe, con chi ci distoglie dai nostri buoni propositi, anche se qualche volta si cede e poi si ringrazia “Satana” di averci tentato. Come sempre è il buon senso che ci deve guidare, né eccedere nella bontà, né abusare con soprusi, anche se qualche volta il “bastone”può andare bene. Si tratta di un versetto biblico in cui Pietro apostolo cerca di opporsi a Gesù quando questi annuncia che avrebbe dovuto essere ucciso, e Gesù subito risponde duramente a Pietro con  questa frase, in cui  il nome  “Satana” si riferisce proprio a Pietro. Perché lo fa? Nessuno deve intromettersi nella vita degli altri perché nonostante ci crediamo di aver illuminato l’ignoranza non sappiamo se ciò che decideremo al momento, sarà un giorno efficace o deleterio. Oppure Gesù sta invitando Pietro a tornare dietro, senza permettersi di precederlo, di insegnare al proprio maestro. La parola Satana indica che la reazione di Pietro e le sue parole erano del tutto opposte alla volontà di Dio, Pietro è in quel momento Satana, perché è contro il progetto di Dio, è contro chi conosce il futuro e il Tempo. Questa espressione deve la sua fama soprattutto dall’essere stata inserita in una formula di esorcismo, oggi è talmente famosa da essere quasi un proverbio.

Una rondine non fa primavera

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Una rondine non fa primavera è un modo di dire che ci ha accompagnato sin dall’infanzia. Cosa vuol dire? E’ triste ma significa che un evento, un fatto non determina nulla, se c’è una sola rondine vuol dire che questa si è persa, primavera sarà solo quando arriveranno tutte le rondini. Io invece ho sempre pensato che una sola rondine  sia l’avanguardia delle altre, la più veloce e coraggiosa che indica che fra poco arriverà lo stormo. Questo della rondine è un famoso proverbio del filosofo Aristotele, vecchio di millenni. Aristotele nella sua opera Etica Nicomachea ci dice che così come una rondine non fa primavera, ma è solo un volatile sperduto,anche una buona azione, fatta di tanto in tanto, non fa un uomo virtuoso. Ma Aristotele può dirsi il primo vero scienziato, della ragione e dell’illuminismo, Aristotele usa il ragionamento, date due premesse ne arriva una terza certa. A me piace pensare che anche una sola azione buona sia importante e che una rondine annunci la primavera, non perché si sia perduta ma perché la più coraggiosa e veloce.