La spazzatura

 

La spazzatura

Ci sono momenti
In cui brancoli nel buio
Quello infido grigio e nebbioso
Dove non sai chi sei
Cosa fai e con chi stai
Immerso nel non senso
Insensato del vivere e del morire
Affogato in una società
Del tutto lecito e dell’illecito
Del contro qualcosa o qualcuno
Non ti resta che masticare
Una rotella di liquerizia
Sperando che blocchi
La fame nervosa
E il prurito
Che vorresti grattare a sangue
Sino a dimenticare
Il tempo che hai buttato via
Nei sacchi neri della spazzatura
Gli stessi sacchi neri
Che tornarono dal Vietnam
Con dentro i corpi e i sogni
Ormai solo nel vento
Gli stessi sacchi neri
Che oggi con l’indifferenziata
Non sai più dove buttare

Paola Tassinari alias Teoderica

Dedicato a Ignazio Silone

Dedicato a Ignazio Silone

Di Ignazio
Il figlio del fuoco
leggo Fontamara
mentre nel pugno
schiaccio una manciata di more
non posso fare a meno
di sottolineare certe frasi
brucianti aspre e vere
lontane dalle zuccherose
parole dei nuovi profeti
queste di Ignazio
sono pesanti come macigni
verità scomode all’inizio
ma che poi splendono come
maestosi e bianchi cigni
sono marchi secolari
archi che stillano e indicano
vie sacre e parche
così anche se il colpo non riesce
non fallisce mai chi
ha il coraggio di affrontare la prova
ogni iniziazione è un gradino
sulla scala della vita
scalini che il falso per natura
zeppo e zuppo di fasulla sincerità
non salirà mai
Incapace dell’amai
anche se chi parte perde tempo
perché il mondo è rotondo
e si torna all’inizio
per non restare a mezza strada

Paola Tassinari alias Teoderica

Quando una donna

Quando una donna

Al mattino o anche alla sera

o anche di pomeriggio

si guarda nello specchio

Del bagno o dell’armadio

O anche quello dell’entrata

Non si piace e non si riconosce

Guazzabuglia coi capelli

Li tinge li stira li taglia

O magari li acconcia

Con nastri o fermagli

O anche forcine e mollette

Cambia pettinatura

E pastrocchia con matite

Rimmel e ombretto

Cambiando trucco

Vuol dire che è già su una nuova strada

Teoderica