Nerina la cagnolina nera

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Nerina era una cagnolina nera, dal portamento elegante, camminava come se avesse le scarpe coi tacchi.

Era affettuosa, una vera signora, anzi ci sono delle signore peggio di lei.

Quando mangiava lo faceva con grazia, sembrava che usasse coltello e forchetta.

Viveva in campagna, in un bel giardino, il padrone le voleva bene, le faceva fare i voli in alto e poi la stendeva sull’erba calda dal sole e gli grattava la pancia.

Il figlio del padrone, era un suo amico, insieme cantavano e quando lui suonava il flauto dolce, soffiando non dalla bocca ma dal naso, Nerina lo accompagnava coi suoi ululati.

“Poi c’era la moglie del padrone, con lei ci capivamo con lo sguardo, a volte era tanto triste e io le davo sollievo con le mie leccate, e lei allora sorrideva.

Ho avuto poi un sacco di pretendenti, non solo cani bastardi, anche di razza.

Volevo stare libera, ma poi mi ha conquistato un volpino dal pelo bianco, era talmente innamorato di me che mi sono impietosita.

Non so se era amore, ma vederlo andare su e giù, lungo i bordi del mio giardino, aveva fatto un solco profondo tutto attorno dove pestava con le sue zampe, e il vederlo smagrire sempre di più, mi sciolsero il cuore e lo accettai come fidanzato.

Il matrimonio fra cani non usa, ma fummo una buona coppia, ogni tanto lo dovevo strigliare perché era un po’ intemperante ma Pierino, così si chiamava, fu un buon padre per i miei cuccioli.

Ora i miei cuccioli sono con altre famiglie, stanno bene, il mio padrone ha scelto con cura le famiglie.

Uno dei cuccioli, una femmina, il cui nome è Baghera perché è nera come la notte senza luna, è rimasta con me perché era un po’ malaticcia, ma ora con le dovute cure è diventata un fior fiore di cagnolina.

Pierino è partito prima di me, mi sta aspettando in Paradiso, fra poco lo raggiungerò.

In Paradiso anch’io, perché per gli animali non esiste Inferno o Purgatorio, questi ultimi due sono solo per gli uomini”