Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino

gatto 1Questo proverbio lo ascoltavo da piccola e non lo comprendevo, perché il gatto non poteva mangiare il lardo, che era pure cattivo e rancido, io non l’ho mai voluto mangiare, piuttosto stavo a digiuno, dunque perché il povero gatto doveva papparsi il lardo e lasciarci una zampa? Varie sono le ipotesi, quella più gettonata racconta di un uomo che conservava del lardo a casa sua. La sua gatta si mangiava di nascosto il lardo poco a poco. Il contadino mise una trappola per catturare i topi. La trappola era piccola per la gatta ma non per la sua zampa che rimase intrappolata. Questo modo di dire secondo me a che fare con l’abitudine, filosoficamente parlando è simile alla storia del tacchino di Popper. Questo pennuto era abituato a ricevere tutti i giorni il cibo, quando venne il giorno di Natale, fu lui ad essere mangiato. Quindi qualsiasi cosa che fate per la prima volta vi sembrerà pericolosa o perlomeno sarete un po’ ansiosi, poi l’abitudine vi darà la sicurezza a quel punto zac…l’imprevisto non visto. Ciò vale per un ladro, ma anche con l’assuefazione di droghe, alcol o sigarette, ma anche con una buona azione ci si può lasciare lo zampino…  in questo caso ci si arricchisce.

Cip e Ciop due gatti sornioni

Nuova immagine (14)

Cip e Ciop erano due gatti sornioni, anche un poco paciocconi.

 

Si erano  intestarditi di acchiappare e poi mangiarsi il topo Diavolito.

Pensavano, in quanto gatti, ed essere in due, di prendersela con comodo e di riuscire ugualmente nella loro impresa.

Non  facevano altro che mangiare crocchette in scatola e poi dormivano su un cuscino di raso.

Erano talmente pigri da non uscire mai neanche nel piccolo giardino.

La loro padrona gli faceva anche le unghie con la lima, e gli puliva il pelo con salviette umidificate, quelle che si usano per i bambini, così loro potevano risparmiarsi di fare la toeletta.

Mangiavano e dormivano e basta.

Diavolito, usciva dal suo nascondiglio, quando gli pareva, passava veloce sotto al naso di Cip e Ciop, loro neanche si accorgevano di nulla.

Ma un giorno Diavolito fu visto dalla padrona dei gatti, la quale urlando, salì sulla sedia, coi capelli dritti sulla testa.

La padrona si arrabbiò tantissimo, ma mica con Diavolito, se la prese con Cip e Ciop, due fannulloni incapaci, li prese per la collottola e li scacciò.

Non si sa la fine che fecero i due gatti, c’è chi dice che si adattarono alla vita randagia e chi dice che morirono di stenti.

I due poveri gatti non avevano capito che è meglio essere autosufficienti che deficienti.